LA TIPOGRAFIA SCOLASTICA – CORRISPONDENZA INTERSCOLASTICA – SCATOLE DI LAVORO PER ESPERIMENTI SCHEDE PROGRESSIVE ED AUTOCORRETTIVE.
L’innovazione più celebre è senza dubbio costituita dalla “Tipografia Scolastica”. Sebbene semplificata in molti procedimenti tecnici, così da essere poco costosa e facilmente maneggevole per i fanciulli, essa è una vera tipografia, capace di stampe nitide e di tirature elevate. I fanciulli apprendono a riflettere, a leggere, a scrivere, a lavorare maneggiando i caratteri tipografici, allineandoli sul regolo, tirando le bozze di stampa, che correggono con il maestro. Nasce così l’idea del “libro di vita (oggi chiamato giornalino scolastico)”; i testi variamente elaborati erano oggetto di ulteriori discussioni, erano esposti e potevano offrire l’opportunità per avviare un dialogo con ragazzi di altre classi o di altre scuole. E’ questa una ulteriore tecnica quella della “corrispondenza interscolastica” molto stimolante per rompere l’isolamento degli scolari di campagna; infatti all’epoca delle prime esperienze di Freinet va ricordato non c’erano ancora la radio e la televisione, i cinema non erano diffusi nei piccoli paesi, e così la posta rappresentava ancora il mezzo ideale di collegamento con l’esterno.
La ricchezza dei documenti raccolti nei lavori di ricerca imponevano una documentazione mobile, sempre a portata di mano, d’onde l’avviamento dei diversi “schedari scolastici”, destinati ad arricchirsi incessantemente. E di qui, inutile dire, la proscrizione dei manuali scolastici, il cui contenuto, selezionato, scelto, ritagliato, incollato su schede, diventa elemento favorevole e positivo di schedari in continuo arricchimento. Di qui le biblioteche di lavoro, autentiche enciclopedie infantili di carattere scientifico e culturale, che rimangono uno dei più dimostrativi elementi di uno spirito nuovo, secondo un modernismo che si impone ormai a ritmo accelerato. Gli schedari autocorrettivi di calcolo e di grammatica liberano il maestro e i ragazzi dalle sterili ripetizioni della scolastica.
Il Freinet sentì anche il bisogno di associare alle sue tecniche la predisposizione di scatole di lavoro per esperimenti, l’allestimento di specifici laboratori nell’ambito della scuola, soprattutto per attività manuali: la coltivazione di fiori e piante; la cura di animali.
L’innovazione più celebre è senza dubbio costituita dalla “Tipografia Scolastica”. Sebbene semplificata in molti procedimenti tecnici, così da essere poco costosa e facilmente maneggevole per i fanciulli, essa è una vera tipografia, capace di stampe nitide e di tirature elevate. I fanciulli apprendono a riflettere, a leggere, a scrivere, a lavorare maneggiando i caratteri tipografici, allineandoli sul regolo, tirando le bozze di stampa, che correggono con il maestro. Nasce così l’idea del “libro di vita (oggi chiamato giornalino scolastico)”; i testi variamente elaborati erano oggetto di ulteriori discussioni, erano esposti e potevano offrire l’opportunità per avviare un dialogo con ragazzi di altre classi o di altre scuole. E’ questa una ulteriore tecnica quella della “corrispondenza interscolastica” molto stimolante per rompere l’isolamento degli scolari di campagna; infatti all’epoca delle prime esperienze di Freinet va ricordato non c’erano ancora la radio e la televisione, i cinema non erano diffusi nei piccoli paesi, e così la posta rappresentava ancora il mezzo ideale di collegamento con l’esterno.
La ricchezza dei documenti raccolti nei lavori di ricerca imponevano una documentazione mobile, sempre a portata di mano, d’onde l’avviamento dei diversi “schedari scolastici”, destinati ad arricchirsi incessantemente. E di qui, inutile dire, la proscrizione dei manuali scolastici, il cui contenuto, selezionato, scelto, ritagliato, incollato su schede, diventa elemento favorevole e positivo di schedari in continuo arricchimento. Di qui le biblioteche di lavoro, autentiche enciclopedie infantili di carattere scientifico e culturale, che rimangono uno dei più dimostrativi elementi di uno spirito nuovo, secondo un modernismo che si impone ormai a ritmo accelerato. Gli schedari autocorrettivi di calcolo e di grammatica liberano il maestro e i ragazzi dalle sterili ripetizioni della scolastica.
Il Freinet sentì anche il bisogno di associare alle sue tecniche la predisposizione di scatole di lavoro per esperimenti, l’allestimento di specifici laboratori nell’ambito della scuola, soprattutto per attività manuali: la coltivazione di fiori e piante; la cura di animali.
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