La società preindustriale
Osservando le trasformazioni avvenute nelle società europee con l’industrializzazione, egli nota che le forze di coesione sociale sono almeno di due tipi. Nella società preindustriale, le persone vivevano in gruppi relativamente piccoli e indipendenti gli uni dagli altri (per esempio in fattorie o in villaggi sparsi su un territorio molto vasto), nei quali venivano svolte tutte le funzioni indispensabili alla conservazione di quella stessa società: la produzione di cibo e di ogni bene necessario alla sopravvivenza, la generazione e l’allevamento della prole, la trasmissione di quei valori e di quel sapere che permettono a ogni membro di diventare parte integrante della collettività e così via. Le attività umane non erano altamente specializzate, ma tutti sapevano destreggiarsi in mansioni diverse, anche se non con l’abilità degli specialisti. In un contesto simile, il legame interpersonale che s’instaurava tra i membri di una collettività era un “legame per somiglianza”, dovuto al fatto che gli individui non differivano significativamente gli uni dagli altri, ma svolgevano attività analoghe, provavano sentimenti affini, avevano scale di valore uguali, seguivano gli stessi modelli di comportamento, partecipavano ai medesimi riti religiosi. In breve, nella società preindustriale le persone si sentivano unite da un legame di somiglianza e contiguità. Durkheim chiama questo tipo di legame solidarietà meccanica, in riferimento alla forza che tiene unite tra loro le molecole di un corpo solido, imponendogli di muoversi all’unisono.
La società industriale
Nella società industriale, invece, l’elevata specializzazione del lavoro e la concentrazione delle persone su territori ristretti come quelli urbani finiscono per modificare anche la struttura dei rapporti sociali. Il legame interpersonale (la “solidarietà”), pur trasformandosi radicalmente, non viene meno, permettendo così alla società di continuare a svolgere tutte le sue funzioni vitali. La differenza è che ora le diverse funzioni non vengono svolte nello stesso luogo e dalle stesse persone, ma da persone diverse con competenze diverse e in luoghi diversi: il lavoro produttivo si separa da quello domestico (per orari, luoghi e anche per persone che vi sono coinvolte), nasce un’istituzione finalizzata alla trasmissione del sapere comune della società (la scuola pubblica), alcuni si dedicano espressamente ed esclusivamente alla trasmissione delle notizie (nascono i giornali), altri alla sicurezza pubblica, altri alla difesa militare e così via. Nella società industriale il vincolo sociale, il collante che tiene unita la società, ha dunque caratteristiche diverse dalla preindustriale “solidarietà meccanica”. Si tratta di una forma di coesione basata non più sulla somiglianza ma sulladifferenziazione degli individui, e quindi sul loro essere complementari gli uni agli altri. Durkheim la chiama solidarietà organica in riferimento al legame che unisce i differenti organi di un corpo vivente: un legame basato appunto sulla complementarietà e sulla specializzazione delle funzioni. Gli uomini non stanno più insieme perché si “somigliano”, ma perché trovano gli uni negli altri ciò che loro manca, e che quindi li completa.
Volonté, Lunghi, Magatti, Mora Sociologia. Liceo delle Scienze Umane.
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