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Visualizzazione dei post da marzo, 2009

TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI COGNITIVI DI BLOOM

OBIETTIVO:manifestazione esterna dell'apprendimento   La tassonomia degli obiettivi cognitivi di B. S. Bloom CONOSCENZA Di contenuti specifici Di termini Di fatti specifici Di modi e mezzi di trattare contenuti specifici Di convenzioni Di tendenze e sequenze Di classificazioni e categorie Di criteri Di metodologie Di universali e di astrazioni in un campo Di principi e di generalizzazioni Di teorie e strutture COMPRENSIONE Traduzione Interpretazione Estrapolazione APPLICAZIONE ANALISI Di elementi Di relazioni Di principi organizzativi SINTESI Produzione di una comunicazione unica Produzione di un piano o di una sequenza di operazioni Derivazioni di una serie di relazioni astratte VALUTAZIONE Capacità di esprimere giudizi in termini di criteri interni Capacità di esprimere giudizi in termini di criteri esterni B. Vertecchi Manuale della valutazione. Analisi degli apprendimenti e dei contesti

IL COSMOPOLITISMO DEL RISCHIO

In precedenza abbiamo distinto tra cosmopolitizzazione e sguardo cosmopolita e abbiamo sviluppato l'argomento correlato, secondo cui la cosmopolitizzazione avviene perlopiù come effetto collaterale , non voluto e forzato. Del tutto diversa è la questione se la cosmopolitizzazione degli effetti collaterali diventi consapevole – porti cioè a uno sguardo cosmopolita – o addirittura produca una sfera pubblica globale. La teoria della società globale del rischio offre un modello di crisi di interdipendenza che rende possibile studiare sia sul piano teorico che su quello empirico questo nesso tra la cosmopolitizzazione latente e inevitabile e la sua consapevolezza pubblica mondiale, consentita dall'esplodere degli scandali. Sta nascendo un sistema di "cosmopolitismo del rischio", nel quale un grado eccezionale di interdipendenza cosmopolitica, esso stesso un effetto collaterale di effetti collaterali di sfere pubbliche mondiali, porta i conflitti e le comunanze transnaziona

CIASCUNO DEVE ESSERE SE STESSO

Entro questa prospettiva sembra si precisi la questione delle classi, che si distinguono quanto a competenze, ma che si risolvono nell'unità dialettica dello Stato, in armonia, senza conflitti di poteri, svolgendo ciascuna la propria funzione. Platone sa con questo di avanzare una proposta paradossale relativamente al modo in cui sono costituiti gli Stati del suo tempo. Egli in realtà sottolinea che tutti gli uomini sono uguali, sono tutti fratelli e che le distinzioni non sono dovute né a privilegi di nascita né al fatto di essere figli di governanti o di operai. Se un figlio di operaio nasce dalla razza aurea (cioè con le capacità d'essere un governante) sarà governante, sì come uno che, figlio di difensore (razza d'argento) o di governante, abbia in sé la razza di ferro e di rame (operaio) sarà lavoratore, nel senso più lato (contadino, tecnico, scienziato, avvocato, maestro e cos'ì via). Ciascuno deve essere se stesso, ma l'essere ciascuno sé, sapere ciò che a c

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LA RELAZIONE D'AIUTO

La relazione d’aiuto quale emerge dalle riflessioni precedenti appare di un polimorfismo variegato che tuttavia si sostanzia di alcuni punti fermi individuabili e riconoscibili. Per meglio coglierli indulgiamo nel soffermarci brevemente su un ulteriore ricerca di significato, ascrivibile ai termini relazione e aiuto. La relazione è un rapporto fra due o più persone che presuppone una qualità e una modalità di svolgimento e all’interno di questa comunicazione ciascuno dei poli interessati esprime il proprio modo di essere. […] Ogni relazione comporta una condizione di reciprocità all’interno della quale ognuna delle parti in causa può subire delle modificazioni attraverso il rapporto con l’altra, con la conseguenza che si crea un legame. Infine è opportuno ricordare la necessità di considerare e valutare il contesto all’interno del quale la relazione si sviluppa e l’importanza che i cambiamenti di prospettiva possono giocare nell’evoluzione della relazione [Colotto 2000]. La relazione d