
Le mani sono strettamente collegate al cervello: Aristotele diceva che ne sono una diramazione. Con le mani realizziamo ciò che immaginiamo con la mente. Per questo cervello e mani sono considerati complementari.
Se teniamo sotto controllo una situazione affermiamo di "averla in mano"; se poi facciamo delle concessioni diciamo che siamo stati "larghi di mano" perché, invece di "restare con le mani in mano", abbiamo "posto mano" al problema, lo abbiamo "toccato con mano" per arrivare a una soluzione.
I bambini che fin dalla tenera età usano molto le dita, ad esempio studiando strumenti musicali che richiedono grande agilità delle dita quali il pianoforte o il violino, hanno un più rapido sviluppo del cervello e un potenziamento del sistema nervoso.
Una ridotta funzionalità cerebrale tende, invece, a ridurre le abilità manuali; per questo sarebbe utile che tutte le persone anziane si dilettassero con attività manuali, proprio per combattere l'invecchiamento e conservare la lucidità mentale.
Avete presente l'immagine, a noi così conosciuta e ormai così lontana, della nonnina che lavora a maglia cullandosi su una sedia a dondolo?
alcuni studi recentissimi hanno scoperto che il dondolo non solo calma, ma si è rivelato un ottimo sostituto a molti farmaci contro il dolore, perché le oscillazioni prolungate stimolano il cervello a produrre endorfine, soppressori naturali del dolore.
A. Guglielmi Il linguaggio segreto del corpo: la comunicazione non verbale
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