La trascendenza si rivela sopratutto in quelle che Jaspers chiama "situazioni-limite" (come il lutto, la morte, la colpa ecc.), cioè in quelle situazioni immutabili, definitive e incomprensibili in cui l'essere umano si trova come di fronte ad un muro, contro il quale non può che urtare senza speranza. Di fronte a queste situazioni, ogni ribellione è del tutto insensata: non si può che aprire gli occhi ed accettarle. La necessità che in esse si manifesta - e che è incomprensibile, in quanto non è riducibile né a motivi, né a elementi che cadono nel nostro sapere - è la necessità stessa dell'essere, che viene sperimentata nella forma negativa dell'urto. Trovarsi in una situazione-limite significa "non poter non": non poter non subiere, non poter non morire, non poter non peccare ecc.
N. Abbagnano G. Fornero G. Burghi, Vivere la filosofia 3, Pearson Paravia, 2021
Commenti
Posta un commento