Non c’è una definizione univoca ed esaustiva di empatia.
Provare empatia significa comprendere gli altri: quando un
soggetto prova empatia per un altro soggetto comprende le emozioni che l’altro
sta vivendo e le vive a propria volta. Il soggetto per il quale è provata
empatia si sente capito e accolto. Lo studio dell’empatia ha interessato diverse
aree della psicologia (evolutiva, sociale, clinica, dinamica, del lavoro).
L’empatia non deve essere
identificata solamente con il role taking, che ne costituisce solamente
un aspetto, cioè il sapersi mettere cognitivamente nei panni degli altri,
componente che però fa parte dell’empatia.
L’empatia non deve essere confusa con la simpatia che è una
risposta affettiva verso qualcuno che si esplica nel provare dispiace,
interesse … per una persona. Si sente per qualcun altro invece che come qualcun
altro tipico dell’empatia.
L’empatia non deve essere confusa con la risposta di disagio
personale, sentimento di ansia e inquietitudine centrato su di sé, risposta
egoistica.
L’empatia è costituita da componenti affettive, cognitive, motivazionali e
comunicative ed ha una base neurologica.
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