Nel tentativo di definire le caratteristiche di determinati gruppi di individui, gli psicologi adottarono metodi di tipo statistico. Studiando l’intelligenza, Alfons Binet, psicologo francese, mostrò che le differenze individuali anziché formare categorie distinte, si distribuiscono lungo una scala continua in cui la maggior parte delle persone ha valori medi e solo una minoranza ha valori al di sopra o al di sotto della media. Tale distribuzione è ben rappresentata dalla curva a campana di Gauss. La psicometria è appunto la branca della psicologia che tenta di tradurre in termini numerici e quantitativi gli aspetti dell’attività psichica o della personalità (normale e patologica) che altrimenti resterebbero oggetto di una valutazione soggettiva e descrittiva. I metodi psicometrici si avvalgono di scale di valutazione e di reattivi mentali o test. Un test è una situazione di stimolo standardizzata che permette di valutare le risposte di un singolo soggetto grazie al confronto con un campione di riferimento. Questo significa che una certa prova (ad es. una serie di domande, delle verifiche su capacità cognitive ecc.) viene proposta a tutti i soggetti allo stesso modo. I risultati di ognuno verranno poi comparati con tabelle che riportano i valori medi del campione di riferimento. Un test, per essere considerato tale, deve possedere i seguenti requisiti:
validità: un test è valido se misura realmente quello che dice di misurare;
attendibilità: un test è attendibile se tutte le misurazioni sono coerenti e fedeli, non dovute al caso;
standardizzazione: un test necessita di criteri standard di riferimento;
strutturazione e formalizzazione: un test deve avere criteri di somministrazione sempre uniformi.
Inoltre, un buon test deve essere economico (nel senso che raccoglie in poco tempo più informazioni rispetto ad altre tecniche psicologiche), da un punto di pratico, facilmente fruibile, maneggevole da un punto di vista etico ( non mettere in difficoltà per motivi etici chi decide di utilizzarlo). Esistono molti tipi di test, in settori diversi. Ci sono test di intelligenza, di personalità, test legati a singole funzioni o capacità, test neuropsicologici, test legati alle relazioni sociali ecc.
validità: un test è valido se misura realmente quello che dice di misurare;
attendibilità: un test è attendibile se tutte le misurazioni sono coerenti e fedeli, non dovute al caso;
standardizzazione: un test necessita di criteri standard di riferimento;
strutturazione e formalizzazione: un test deve avere criteri di somministrazione sempre uniformi.
Inoltre, un buon test deve essere economico (nel senso che raccoglie in poco tempo più informazioni rispetto ad altre tecniche psicologiche), da un punto di pratico, facilmente fruibile, maneggevole da un punto di vista etico ( non mettere in difficoltà per motivi etici chi decide di utilizzarlo). Esistono molti tipi di test, in settori diversi. Ci sono test di intelligenza, di personalità, test legati a singole funzioni o capacità, test neuropsicologici, test legati alle relazioni sociali ecc.
DEVIAZIONE STANDARD
Lo spostamento dalla media si chiama deviazione standard. Se un cervello medio ha un punteggio di 100, una deviazione standard sotto questa media corrisponde a 90, mentre una deviazione standard superiore a questa media è uguale a 110. (1 deviazione standard = 10)
Sotto il punteggio di 70 ho un ritardo mentale significativo.
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