Una preoccupazione della maestra comune è quella di dover dilatare le conoscenze del bambino con continue applicazioni all’ambiente o con le “generalizzazioni”. Il “fargli vedere tutto”, i l ” riflettere su tutto”, è un ansioso lavoro e, purtroppo, è uno spegnitoio delle energie infantili, un crudele strappo di tutte le cose che formerebbero in lui “ un interesse”. È la parte spirituale di quel fatale intervento dell’adulto che vuole sostituirsi al bambino e agire per lui, e così facendo pone il più duro ostacolo al suo sviluppo. Le bellezze che, scoperte spontaneamente dal bambino nel mondo esterno che lo circonda, gli porterebbero di volta in volta gioia e soddisfazione, diventano, per opera della istruzione di un adulto in così fiorito e vivace cammino, il tedio della inerzia mentale.
Non si preoccupi dunque la nostra maestra delle” applicazioni” per il timore che il fanciullo, come tanti vogliono insinuare, si arresti miseramente al materiale, che noi abbiamo limitato, sostituendolo alla grandezza della varietà delle cose offerte dalla natura o dal più vasto ambiente che circonda il bambino e la casa.
Perché, se il fanciullino esercitandosi con il materiale sensoriale ha “accresciuto” la sua capacità di distinguere tra loro le cose e ha aperto le vie dell’anima a una sempre crescente attività di lavoro, egli è certo diventato un osservatore più perfetto e intelligente di prima, e chi fu veramente interessato al meno lo sarà potentemente al di più.
Maria Montessori Educare alla libertà.
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