Da DIDATTICA PAZZA |
Fin dai primi secoli dell’era cristiana i popoli barbarici forzarono il tradizionale limes dell’Impero con alterna fortuna, ma solo nel V secolo la situazione precipitò: Alarico, a capo dei Visigoti, saccheggiò l’Urbe (410) danneggiandola e colpendo psicologicamente i cittadini, divenuti privi di fiducia nelle sorti di Roma. Ad una ad una le province, cadute in mano ai predatori, divennero regni romano-barbarici: Attila dette vita all’Impero degli Unni (451-452); i Vandali di Genserico occuparono la Spagna e nel 455 entrarono nella città di Romolo, per la seconda volta in meno di cinquant’anni saccheggiata e testimone di inaudito oltraggio.
Deboli e privi di iniziativa gli imperatori si succedettero senza riuscire a modificare la situazione.
Nel 457 venne deposto Giulio Nepote dal suo generale Oreste che pose sul trono il figlio di Romolo Augustolo, il quale ebbe la ventura di concentrare nel suo nome quelli del primo re e del primo imperatore di Roma. Tuttavia, trascorso appena un anno, egli fu deposto dal generale degli Eruli, Odoacre, che rinviò le insegne all’imperatore Zenone, a Costantinopoli, tenendo per sé la carica di magister utriusque militiae. Così finì ingloriosamente la storia dell’Impero di Occidente (476).
Odoacre rimase al potere fra il 476 e il 493, ma già nel 489 Odoacre fu per la prima volta battuto ad Aquileia. _Il mese successivo la vittoria arrise ancora ai Goti di Verona.
La guerra durò, poi, fino all’agosto 490, allorché Odoacre fu definitivamente sconfitto sull’Adda e costretto a rinserrarsi a Ravenna ove, dopo la resa ottenuta contro la promessa d’aver salva la vita, fu barbaramente ucciso da Teodorico che soppresse personalmente il generale, mentre dalle persone del seguito furono compiute esecuzioni capitali di parenti e seguaci del condottiero erulo.
Ludovico gatto La grande storia del medioevo
Commenti
Posta un commento