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LA POLEMICA SULLE ETICHETTE E' UNA CRITICA STERILE IN QUANTO LE ETICHETTE RENDONO POSSIBILE LA PROMOZIONE DEGLI STUDENTI CHE ALTRIMENTI SAREBBERO BOCCIATI

Ho assistito ad un convegno in cui in nome dell'integrazione sono stati criticati e definiti etichette i BES e le certificazioni di disabilità,  in quanto ci sono degli studi che hanno dimostrato che questi marchi corrispondono ad un inserimento lavorativo meno prestigioso. 
In realtà questo è un falso problema perché se i soggetti interessati non fossero riconosciuti tali e non avessero o un Piano Educativo Personalizzato o un Piano Educativo Individualizzato non riuscirebbero ad essere promossi nelle scuole secondarie superiori in quanto non riuscirebbero a rimanere al passo con il resto della classe e non raggiungerebbero la meta del diploma. Forse non c'è bisogno che degli studi dimostrino che senza diploma è difficile arrivare a ricoprire delle posizioni lavorative prestigiose. Paladini che combattete le etichette che portano a PDP e PEI siete mai entrati in una scuola secondaria superiore?
La battaglia che sostengono questi docenti è tesa a osteggiare la medicalizzazione della scuola in favore della professionalità dei professori che se sono tali non dovrebbero aver bisogno dell'aiuto della scienza. Ma perché gli insegnanti dovrebbero snobbare l'aiuto e le indicazioni degli psicologi e dei neuropsichiatri delle ULSS? I professori non sono tuttologi e l'aiuto degli esperti è sempre opportuno. La saggezza non si trova nell'alterigia ma nell'umiltà.

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