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JUNG: PSICOLOGIA DEI FENOMENI OCCULTI


Prima e seconda seduta (Agosto 1899). S. W. Assunse subito il controllo delle «comunicazioni». Lo psicografo, rappresentato da un grosso bicchiere rivoltato, sul quale ella poneva due dita sulla destra, si spostava con la velocità del lampo da una lettera all’altra. Intorno al bicchiere era stato formato un cerchio di foglietti recenti lettere e numeri. Venne comunicato che era presente il nonno della medium e stava per parlare. Poi seguirono diverse comunicazioni in rapida successione, per lo più a carattere edificante e religioso, in parte espresse con parole normalmente formate, e in parte  con lettere trasposte o in ordine inverso. Queste parole e frasi venivano espresse con tanta rapidità che non era possibile capirne il senso, che veniva rivelato solo più tardi invertendo l’ordine delle lettere.  Una volta i messaggi furono interrotti bruscamente da  una nuova comunicazione che annunciava la presenza di mio nonno. Qualcuno osservò scherzosamente: «Evidentemente i due spiriti non vanno molto d’accordo tra di loro». Durante l’esperimento scese l’oscurità.
Jung Psicologia dei fenomeni occulti

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